lunedì 9 aprile 2018

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


RAGAZZE IN LOTTA


Comunque la si pensi, le Storie della buonanotte per bambine ribelli, di cui è uscito da poco il secondo volume, ha dato il via a una serie piuttosto corposa di biografie al femminile.
A questo filone appartiene anche Ragazze con i numeri, scritto da Vichi De Marchi e Roberta Fulci per Editoriale Scienza. Con intelligenza si è voluto restringere il campo alle donne che hanno dato un importante contributo a diverse discipline scientifiche. Raccontate tutte in prima persona, come fossero una sorta di galleria di autoritratti, le vite di queste donne ci appaiono nella loro normalità e nella loro eccezionalità. Normalità perché il più delle volte hanno dovuto conciliare, così come accade a ciascuna di noi, le aspirazioni professionali con la vita affettiva e familiare. La straordinarietà sta nell’aver superato i limiti sociali di questa normalità, dedicando parte consistente della loro esistenza al lavoro scientifico.


Fra queste illustri signore ci sono importanti matematiche, fisiche, biologhe, donne impegnate in grandi progetti ambientali. Tutte, o quasi, hanno dovuto lottare per farsi accettare dal mondo accademico, o addirittura dalla propria famiglia. Per citarne alcune, Katherine Johnson, i cui calcoli hanno sostenuto i primi voli nello spazio, o Vera Rubin, per restare in campo astronomico, che postulò la presenza nell’universo della materia oscura. Il racconto, che scorre agilmente, affiancato dalle immagini di Giulia Sagramola, descrive in modo sintetico e chiaro gli aspetti biografici e scientifici di ciascuna di loro.
In questi mesi si è molto discusso del rapporto donne/scienza, anche in relazione a osservazioni empiriche sulle scelte operate dalle famiglie nel selezionare i libri rivolti alle bambine. Onestamente non penso che oggi sussistano ostacoli reali all’ingresso di ragazze nelle facoltà scientifiche, anzi, le studentesse e le laureate sono in gran numero. Il vero problema è il riconoscimento sociale del lavoro svolto dalle donne che, come in tutti gli altri ambiti, devono lottare molto di più per ottenere quello che i maschi ottengono con minor sforzo. Così come ritengo che la reticenza dei genitori a proporre libri di divulgazione alle bambine sia legata all’idea del tutto infondata che il loro immaginario sia di per sé diverso da quello dei maschi; questo giudizio ‘pesante’ fa sì che si dia per scontato che le bambine si interessino soprattutto alle relazioni e non alle cose; e viceversa per quanto riguarda i maschi, con nocumento per tutti i bambini e le bambine. E’ l’idea di infanzia che molti hanno in testa a pregiudicare un approccio libero all’infinità di stimoli proposti dai libri e dai giochi per le bambine e i bambini. Lo sguardo dei bimbi è a 360 gradi, non esclude dalla curiosità e dall’esplorazione nessun aspetto del mondo che li accoglie. I sogni stereotipati che spesso vengono espressi, Cosa vuoi fare da grande? La ballerina! Il calciatore!, sono l’espressione delle nostre proiezioni, da adulti ormai contaminati. Sono fiduciosa nel fatto che tutto questo gran parlare di bambine ribelli e cattive ragazze sciolga le briglie del loro immaginario, che possa farsi libero e grande anche grazie all’esempio di chi le ha precedute.


Ma se si volesse fornire dei ritratti femminili proprio in chiave di lotta, suggerirei anche un’altra lettura, non pensata specificamente per ragazzi: Indomite. Storie di donne che fanno ciò che vogliono, pubblicato da Bao publishing, raccoglie le strisce disegnate da Penelope Bagieu sul blog Les Culottes, legato al sito di Le Monde.
Dunque fumetti dedicati a donne speciali, che hanno combattuto, anche nel senso letterale, per essere se stesse. Le vite, raccontate con ironia e partecipazione, appartengono a donne sconosciute ai più, come Lozen, sciamana e guerriera apache, o Wu Zetian, imperatrice cinese, anche sotto mentite spoglie. Ma a questi personaggi si affiancano anche donne barbute, streghe, sul set, fra le più spaventose, cantanti, nuotatrici, autrici, come Tove Jansson.
Il grande merito che riconosco a questi repertori biografici è di aver acceso un riflettore su una genealogia femminile nascosta nelle pieghe della storia. Una genealogia di cui evidentemente abbiamo bisogno per incoraggiare bambine e ragazze, ma anche ragazzi, a essere se stesse/i, ad avere sogni e ambizioni, anche quando per affermarli è necessario lottare. Ma non da sole, non da soli.



Eleonora

“Ragazze con i numeri”, V. De Marchi e R. Fulci, G. Sagramola, Editoriale Scienza 2018
“Indomite. Storie di donne che fanno ciò che vogliono”, P. Bagieu, Bao Publishing 2018



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